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Società Lombardo Veneta

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Cari  Soci,
mentre  cercavo  in  archivio , fra  le  vecchie  carte , per  trovare  il  regolamento  internazionale  M.L.A.I.C.  del  1982 , ho  scovato  un  articolo  scritto dal  nostro  Gianfranco  Simone  dal  titolo :  << Il  significato  dei  nomi  delle  categorie  nelle  gare  di  tiro  con  armi  ad  avancarica >>
Ora , a  parte  che   mi  pareva  il  titolo  di  un  film  di  Lina  Wertmuller , l’ ho  letto  per  curiosità  e  mi  sembra  molto  interessante , soprattutto  per  i  novellini , quelli  che  si  sono  appena  avvicinati  all’ avancarica   e  non  ne  conoscono  quasi  niente ,  non  si  interessano  di  saperne  di  più , convinti  che  per  essere  un  buon  archibugiere  basti  saper  sparare  bene  e  portarsi   a  casa  qualche  medaglietta  : chi  la  pensa  così  non  ha  capito  niente  dei  criteri   che reggono la  nostra  Società  fin  dalla  sua  fondazione   …  ha  proprio  sbagliato  tutto !
Vi  specifichiamo  di  che  si  tratta : << cosa  vuol  dire  Miquelet – chi  erano  Miniè , Cominazzo , Gustaf  Adolph , Manton  e  Lorenzoni  - che  c’ entra  Mariette  con  le  repliche ? – Kuchenreuter  come  Carneade  -  il  mistero  di  Maximilian  -  nessun  proiblema  invece  per  il  Walkyrie >>  ce  lo  spiega  l’ autore  con  i  sottotitoli  , ed  ecco  il  testo .

<<  Il  regolamento  di  tiro  ad  avancarica  e  il  tipo  di  arma  da  imbracciare  nelle  categorie  di  gara  sono  stati  pubblicati  nel  numero  3 / 1975  di  Tacarmi .
Cercheremo  invece  di  spiegare  perché  certi  nomi  sono  stati  scelti  per  indicare  date  categorie .

MIQUELET  : categoria nr. 1
La  categoria  Miquelet  fa  riferimento  al  particolare  sistema  a  pietra  focaia  nato nei  Pirenei  nel  XVI  secolo  e  usato  da  guerriglieri  chiamati  “ Migueletes ”  dal  nome  del  loro  capo , Miguel .
Migueletes  furono  anche  chiamati in  seguito  i  fucilieri  di  montagna   catalani  e  le  milizie  campestri  basche .
In  questa  gara  si  impiegano  armi  lunghe   militari  a  pietra 

MINIE’  : categoria  nr. 3
La  categoria – fucili  militari  rigati  a  percussione   di  calibro  superiore a  mm.13,5  è  dedicata  al  capitano  Charles  Claude  Etienne  Minié  ( 1814 / 1879 )
L’ importanza  di  Minié  nel  campo  delle  armi  da  fuoco  militari  -  centinaia  di  migliaia  di  soldati  furono  colpiti  da  palle  Minié  , da  Solferino  a  Gettysburg , dalla  Crimea  alla  Comune  di  Parigi  - merita  una  disgressione  biografica  e  tecnica .
Nel  1849  Minié  si  dedicò  allo  studio  di  caricare  velocemente  un’ arma  ad  avancarica  rigata  con  proiettile  che ricevesse  l’ impronta  delle  righe benchè  la  palla , al  momento  di  venire  introdotta  attraverso  la  volata , fosse  di  calibro  minore .
La  questione  era  stata  parzialmente  risolta  fino  ad  allora  introducendo  a  martellate  i  proiettili  di  diametro  maggiore  del  calibro  fra  i  pieni  delle  righe  e  avvolgendo  in  pezzuole  di  pelle  o  di  tela  quelli  di   diametro  minore ( sistema  del  Kentucky ) , oppure  utilizzando  pallottole  che  venivano  deformate  a  colpi  di  bacchetta  sfruttando  una  particolare  conformazione  della  camera  di  scoppio  ( ristretta  = sistema  Delvigne  –  oppure a  stelo  = sistema  Thouvenin  con  proiettile  oblungo Tamisier ).
Minié  ideò  invece  una  pallottola  cilindro/ogivale  fornita  alla  base  di  una  cavità  in  cui  veniva  inserito  un  tassellino d’ acciaio  che , spinto  dai  gas  prodotti  dallo  sparo , agiva  da  cuneo , allargando  il  proiettile  di  piombo  e  costringendolo  a  forzare  nelle  righe .
L ‘ espansione  era  facilitata  da  tre  scanalature  circolari  ricavate  sulla  palla .
La  velocità  di  caricamento  delle  armi  rigate  aumentò  da  uno  a  tre  colpi  al  minuto  e  si
ottennero  miglioramenti  notevoli  nella  portata  e  nella  precisione  delle  armi  di  fanteria , fino  ad  allora  quasi  tutte  provviste  di  canna  liscia .
Nel  1854 , Minié  abolì  il  tassellino, lasciando  una  semplice  cavità  trapezoidale , che  poi  fu  ancora  modificata  in  forma  ogivale  o  emisferica .
Il  sistema  Minié  fu  adottato  dalla  Gran  Bretagna  per  prima  nel  1851  e  poi  da  molte  altre  nazioni , dalla  Francia  agli  Stati  Uniti , dal  Belgio  al  Piemonte .
Nominato  direttore della  scuola  di  tiro  di  Vicennes , Minié  condusse  anche  alcuni  esperimenti  che  sfatarono  la  credenza  secondo  cui  la  lunghezza  della  canna  era  proporzionale   alla  gittata .
Solo  l’ Austria  preferì  adottare  il  proiettile  cilindro / ogivale  Lorenz , a  base  piatta  ma  dotato  di  anelli  di  forzamento  inclinati  all’ indietro  che  si  estroflettono  sotto  la  spinta  dei  gas .
I  diversi  tipi  di  pallottole  sopra  citati  sono  impiegati  nella  categoria  Minié  in  cui  prevalgono  però  quelle  basate  sul  principio  inventato  dal  capitano  francese .
La  tendenza  dei  proiettili  cilindro / ogivali  a  capovolgersi  con grave  danno   della  precisione  se  non  sono  perfettamente  fusi e  non  vengono  spinti  dalla  giusta  carica , la  difficoltà  di  caricamento  se la  canna  è  troppo  sporca  per  i  residui  lasciati  dalla  polvere  nera , rendono  particolarmente  impegnativo  il  tiro  nelle  categorie  Minié  e  Whitworth .

 WHITWORTH : categoria  nr. 4
Fucili   rigati  a  capsula  , anche  con  diottra  e  scatti  sensibilizzati .
Questa categoria  è  intitolata  a  sir  Joseph  Whitworth  ( Stockport 1803  -  Montecarlo  1887 )   armaiolo  e  industriale  britannico  che  mise  ordine  nel  caos  degli  attrezzi , delle  macchine  utensili  e  delle  viti  regnante  nell’ industria britannica , appena  uscita  dal  livello  artigianale .
Whitworth  impose  così  misure  esatte  e  lavorazioni  precise : la  filettatura   maggiormente  usata  nel  mondo  anglosassone  porta  il  suo  nome .
Egli  fu  consulente  per  il  riequipaggiamento  con  nuove  macchine  della  fabbrica  d’ armi  reale  di  Enfield  e  pose  l’ accento  sulla  standardizzazione  dei  materiali  e  sulla intercambiabilità   delle  parti , in  questo  seguendo  l’ esmpio  di  Colt , di Whitney  e  dei francesi .
Costruì  alcuni  fucili  sperimentali  fra  cui  uno  fu  serio   competitore  dell’ Enfield 1853 , quando  si  cercò  di  sostituire  quest’ arma  ormai  vecchia  di  dieci  anni .
La  carabina  Whitworth , con  la  canna  d’ acciaio  a  rigatura  esagonale , era  più  precisa  del  fucile  d’ ordinanza , ma  non  fu  accettata  soprattutto  per  il  calibro ( 41 centesimi  di  pollice circa  mm. 11 ) che  avrebbe  reso  inutili  i  grandi  quantitativi  di  munizioni .577  del  modello  1853 .
Tuttavia  11.056  fucili   Whitworth , denominati  modello  1853 , furono  distribuiti  a  scopo  sperimentale  a  diciassette  unità  dell’ esercito   britannico :  dal  secondo  battaglione  Grenadier  Guards  al  Royal  Highland Regiment  - 42°  fanteria  ; dal  primo   battaglione Scotlandi  Fusilier  Guards  al  quarto  della  Rifle  Brigade .
L’ arma  fu  bocciata  anche  perché  in  clima  caldo-umido  la  rigatura  esagonale  tratteneva  talmente  le  fecce  da  rendere  difficile  il  caricamento  dopo  sei  o  sette  colpi .
Non per  nulla , in  questa  categoria , i  tiratori  odierni  possono  pulire  la  canna  dopo  ogni  colpo .
I  fucili  Whitworth , come  molti  altri , sempre  in  calibro  .45 , prodotti  da  Alexander  Henry , da  Turner , da Rigby , da  Kerr  e  da  altri  armaioli  britannici , urono  comperati  dai  volontari  dell’ esercito  territoriale  e  vennero   impiegati  molto  anche  come  armi  da  tiro .
Whitworth  si  dedicò  anche  alla  fabbricazione  di  cannoni  rigati , ad  avancarica  o  a  retrocarica , da  sei  a  da  dodici  libbre ( rispettivamente  calibro  55 e  calibro  77  millimetri ) impiegati  nella  guerra  civile  americana .
La  sua  fabbrica  di  Manchester   fu  acquistata  da  Armstrong  nove  anni  dopo  la  morte  di  Whitworth :  la  Armstrong , Whitworth  & Company  Limited , produsse  navi  ed  aerei  fino  ai  primi  decenni  del  1900 .

COMINAZZO  : categoria  nr. 5
Pistola  a  pietra  a  colpo  singolo  , palla  sferica
Questa  categoria  prende  il  nome  di  Cominazzo , in  onore  della  dinastia  di  armaioli  di  Gardone  Valtrompia , produttrice  di  canne  pregiate  per  armi  lunghe  e  corte   dal  XVI  al  XIX  secolo .
Il  più  famoso  fu  Angelo  Cominazzo (  Lazarino I  - 1563 – 1646 )   che  anticipò  il  sistema  a  stelo  Thouvenin  e  soprattutto  costruì  canne  di  particolare  resistenza  nonostante  la  loro  leggerezza .
Ricordiamo  anche  il  figlio  Lazaro  ( Lazarino II  -  1604 – 1646 ) , l’ omonimo  cugino  ( 1600 – 1660  circa )  ed  il  fratello  di  quest’ ultimo , Jacomo  ( Lazarino  III -  1606  -  1660  circa ) ,
Scendendo i  rami  della  dinastia  Cominazzo  troviamo  Fortunato ( Lazarino  IV  -  1634  -  1696 )  e  Giovanni  Lazarino (  nato  nel  1635 ).
Ci imbattiamo  poi  in  Pietro ( Lazarino V - nato  verso  il  1670 )  e  bandito  dalla  Serenissima  nel  1697  dopo l’ esecuzione  del  padre Fortunato  ( mica  tanto ) , Pietro  lavorò  in  una  fucina  d’ armi  del  castello  di  Lecco , mentre un  altro   Cominazzo  , Vicenzo ( 1685  -  1750  circa )  restò  a  Gardone  dove  continuò  a 

GUSTAF  ADOLPH  : categoria  nr. 9
E’  come  la  Miquelet , ma  a  squadre  ed  è   dedicata  a  Gustaf  Adolph ( 1594  -  1632 )   il  re  di  Svezia  cui  spettano  molti  meriti  nel  campo  dell’ uniformologia , della  tattica  e  delle  armi : fece  vestire  ai  suoi  soldati  le  prime  divise  uniformi , giallo / blu ; ridusse  il  numero  dei  picchieri  a   favore  di  quello  dei  moschettieri  che  dotò  di  moschetti  più  leggeri ( senza  forcella )  e  di  calibro  minore ( quest’ arma  allora  era  più  grande  dell’ archibugio ) ; sostituì  gradatamente  il  sistema  a  miccia  con  quello  a  ruota ; adottò  le  cartucce  di  carta  ed  i  cannoni  reggimentali  da  fanteria .

PAULY  : categoria  nr. 10
E’  come  la  Miniè , ma  a  squadre  e  porta  il  nome  di  Johannes  Samuel  Pauly , nato  a  Berna  nel  1766  e  morto  verso  il  1820 , che  precorse  di  mezzo  secolo , nel  1812 , le  armi  a  retrocarica  a  percussione  centrale .
Privo  del  senso  degli  affari , non  fu  ascoltato  né  da  Napoleone  né  dal  governo   britannico  il  quale  rifiutò  un  suo   mortaio  a  quanto  pare  piuttosto  pericoloso  per  i  serventi  e  un  sistema  di  accensione  a  percussione  per  pezzi d’ artiglieria

VERSAILLES : categoria  nr. 11
Questa  categoria  chiamata  anche  “ Aggregate ”  è  data  dalla  somma  delle  due  precedenti
( Gustaf  Adolph +  Pauly ) ed  è  dedicata  alla  cittadina  di  Versailles  dove ,  nei  secoli  XVIII  e  XIX  sorgeva  una  fabbrica  d’ armi  statale  specializzata  nella  produzione  di  carabine  militari

MANTON  : categoria nr. 21
Tiro  al  piattello  con  fucili  a  pietra
Joseph  Manton  ( nato  a  Grantham – Linconshire  nel  1760  e  morto  a  Londra  nel  1835 )  come  il  fratello  John , fu  uno  dei  più  famosi  armaioli  britannici.
Le  sue  armi  migliori   avevano  focini  al  platino  e  canne  provate  con  mezzi  idraulici : erano  perciò carissime , tanto  che  nel  1826  Manton  fece  bancarotta .
Ben  presto  riprese  l’ attività che  fu  proseguita  dai  figli  solo  fino  al  1840.
Uno  dei   maggiori  contributi  di  Manton alla  tecnica  delle  armi  da  fuoco  fu  la  bindella  rialzata  posta  fra  le  canne  della  doppietta  per  consentire  una  mira  migliore .
Si  diede  anche  a  qualche  bizzarria , come  l’ invenzione  di  un  sistema  di scatto  che  invece  di  fare  semplicemente “clic”  emetteva  una  nota  musicale.

LORENZONI : categoria  nr. 22
Tiro  al  piattello  con  armi  a   pietra  e  a  capsula  -  il  che  equivale  a  mettere  insieme  biciclette  e  moto
Michele  Lorenzoni , armaiolo  fiorentino  a  cui  fu  attribuita  l’ invenzione  di  un  fucile  a  ripetizione azionato  da  una  leva  laterale ( sulla  sinistra )  che  prelevava  una  carica  di  polvere  e  una  palla  dalle  tante  contenute  in  serbatoi  nel  calcio , innescando  anche  il  bacinetto  e  armando  il  cane .

MARIETTE  : categoria  nr. 12
Revolver  libero  a  percussione  -  replica
Di  questa  categoria  si   sa  solo  che  porta  il  nome  di   Mariette , del  quale  si  sa  invece  con  certezza  che  brevettò  nel  1937 , in  Belgio ,  una  rivoltina  con  luminelli  coassiali  alle  canne  e  percossi  da  un  cane  sottostante  azionato  da  un  grilletto  ad  anello .
Che  cosa avesse  a  che  fare  questo  signore  con  le  riproduzioni  di  revolver  ad  avancarica del   tamburo  è  una  domanda  che  giriamo  ai  compilatori , per  lo  più   stranieri , del  regolamento .

WALKYRIE  :  categoria  nr. 8
Fucile  a  percussione  libero  o  militare
Gara  riservata  alle  signore
Qui  non  ci  sono  problemi : il  riferimento  alle  guerriere  Wagneriane  è  evidente

Rileviamo  anche  una  certa  confusione  nella  numerazione  delle  categorie : armi  a  pietra  si  susseguono  a  quelle  a  percussione , precedute  da  altre  a  pietra , mentre  fra  la  tredicesima
( Repro Revolver Team , cioè  a  squadre  con  riproduzioni  di  revolver  ad  avancarica )  e  la  ventunesima ( Manton )  ci  sono  sette   numeri  liberi , forse  lasciati  così  in  previsione  di  gare  nazionali   da  inserire  nei  mondiali 
Vorremmo  anche  sapere  cosa  fece  l’ armaiolo  di  lingua  tedesca  Kuchenreuter  - sesta   categoria  -  ( Carneade  ? Chi  era  costui ? )  ed  a  quale   dei  tanti  Maximilian  della  storia  si  rifà  il  nome  della  seconda  categoria . >>
Qui  finisce  quanto  scritto  da  Gianfranco  Simone ; adesso  tocca  a  voi   il  solito  compitino : cercate  di  rispondere  alle  domande  che  pone  l’ autore  dell’ articolo .
Non  so  esattamente  quando  sia  stato  scritto  il  saggio  di  Gianfranco  Simone , ma  deve  essere  stato  parecchi  anni  fa , a  giudicare  dall’ ingiallimento  delle  pagine  della  rivista  su  cui  è  stato  pubblicato .  Da  allora  parecchie  voci   sono  state  aggiunte  ed  altre  sono  cambiate : per  esempio  nella  categoria  Lorenzoni  sono  ammesse  solo  i  fucili  a  percussione  riservando  quelli  a  pietra  focaia  alla  categoria  Manton .
Da  parte  mia , perché  sono  curiosa  come  una  scimmia  ,  ho  scoperto  che :

WHITWORTH  : categoria  nr. 4
Fucile  libero  a  percussione  -  rigato  -  non  qualificabile  per  il  nr.3  Miniè
Sir  Joseph  Whitworth (  1803  Stokport   Cheshire  -  1887  Montecarlo )  era  un  ingegnere  inglese   ed  è  conosciuto  perché  ideò , nel  1841 , un  tipo  di  filettatura   triangolare  attualmente  ancora  in  uso  presso  i  paesi  anglosassoni  e  che  ha  il  suo  nome .
Si  dedicò  ai  problemi   di  uniformazione  dei  pezzi  meccanici   e  sviluppò , tra  gli  strumenti  di  misura , il  calibro  micrometrico  e  quello  “ passa-non  passa ”

COLT  : categoria  nr. 7
Revolver  libero  a  percussione  -  originale
Samuel  Colt  ( 1814 – 1862  Hartford – Connecticut )  era  un  industriale  americano  che   costruì   numerosi  tipi  di  rivoltelle ( pistole  a  tamburo )  che  ebbero  il  suo  nome .
Si  dice  che  Samuel  Colt , appunto l’ inventore  del  revolver , abbia  avuto  l’ idea  del  tamburo  rotante  fin  da  ragazzo , quando  lavorava  come  marinaio , osservando  la  ruota  del  timone .
Ebbe  il  merito  di  aver  notevolmente  migliorato  la  qualità  delle  armi  prodotte  , in  particolare  nel  sistema  a  percussione  e  di  sicurezza  del  funzionamento  e  di  aver  realizzato la  produzione  in  serie  e  l’ intercambiabilità  dei  vari  elementi.
I  tipi  più noti  prodotti  dalla  sua  ditta , tuttora  in  attività , sono :
Paterson ( 1835 )  -   Navy ( 1851) con  bossolo  con  innesco  anulare  -  Army ( 1860 )   - Peacemaker o  Frontier ( 1873 )  -   Government ( 1911 )  automatica  -  Cobra ( 1950 )  tascabile 

VETTERLI  :  categoria  nr. 15
Qualsiasi  fucile  a  miccia , pietra  o  percussione  liscio  o  rigato
Friedrich  Vetterli   (  1822  Wagenhausen- Turgovia  -  1882  Neuhausen- Sciaffusa )  armaiolo  svizzero  , dopo  aver  compiuto  studi  e  condotto  ricerche  per  realizzare  un’  arma  a  retrocarica , ideò  un  fucile  calibro  10,4 mm.  con  otturatore  girevole  e  scorrevole , con  cartuccia  con bossolo  metallico.
Di  tale  arma  la  Svizzera  adottò  il  modello  a  ripetizione ( 1868 ) ; l’ Italia  il  modello  70  a  caricamento  successivo  che  fu  poi  modificato  da  G. Vitali  in  arma  a  ripetizione  in  dotazione  alla  fanteria  dal  1871  al  1891  e , per  diverso  tempo ancora , alle  truppe  territoriali  ed  indigene .
Vi  confesso  che  non  sempre  capivo  quello  che  scrivevo ,  però  vi  assicuro  che l’ ho  copiato  fedelmente dai  sacri  testi ; ora  a  voi  l’ invito  ufficiale  ad  arricchire  le  notizie  e  a  colmare  i  buchi (  mancano ancora  tante  categorie ! ) , così  potremo  completare  la informazione , magari  in  una  seconda  puntata .

Forza , al  lavoro
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