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Società Lombardo Veneta

  • Medaglia dei mille
  • Articolo di Renzo Sgarella


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   Partenza dei Milla da Quarto (GE)

Il nostro Renzo Sgarella ci scrive :

<< Cari  Soci ,
avendo  lo  staff  direttivo  della  nostra  Società ….deciso di  mettere  in  cornice  la  fotografia  della  più   prestigiosa  decorazione  di  tutto  il  Risorgimento  italiano …  e  di  distribuirla  a  tutti  i  Soci …. mi  è  parso  doveroso  dare  qualche  ragguaglio  su  di  essa  a  beneficio  di  quanti  di  medaglie  ne  sanno  poco  o  nulla >>

Medaglia d’ argento  dei  Mille  di  Marsala

cioè  la  medaglia  commemorativa   della  spedizione  dei  Mille  in  Sicilia

Il  riconoscimento fu voluto dal Consiglio Civico di Palermo  nella  seduta  del  21  giugno  1860 il  quale  deliberò  che  fosse “ inciso  un  conio  di  medaglia  d’argento  del  diametro  di  mezzo  scudo , con              l’ impresa  e  leggenda onde  decorare  quei  prodi  che concorsero  con  il  generale Garibaldi  alla  liberazione  della  Sicilia : Che  la  medaglia  sia riprodotta  nel  numero  che   sarà indicato  dal  Generale  Garibaldi , cui  debbasi  rivolgere  preghiera di  farne  distribuzione  ai  valorosi ”

Ciascuna  medaglia  venne  accompagnata  da  un  diploma  del  seguente  tenore :

 “ A  voi … uno  dei  1000  prodi sbarcati  con  Garibaldi  a  Marsala  il  dì 11  maggio  1860 , il  Senato  di  Palermo questo  attestato  rilascia , accompagnato  dalla  medaglia  che  decretava  la  nostra   cittadina  rappresentanza  e che  oggi  il  Municipio  vi  conferisce  –  Palermo  il  24  ottobre  1860 ”.

L’ insegna  fu  distribuita  il  24  ottobre  dal  prodittatore  Mordini  ai  garibaldini  presenti  a  Palermo , e  il  3  novembre  dal  generale  Garibaldi  per  i  restanti  volontari  a   Napoli ;  le  medaglie  ed  i  diplomi  conferiti  furono 1.072 , tanti  quanti  erano  i  nomi  forniti  dalla intendenza  garibaldina  ma  che , per  una  serie  di  circostanze , risultò  essere  incompleto  ed  inesatto  tanto  che  alcuni  degli  sbarcati a  Marsala  si  videro  privati  del  loro  diritto  a  fregiarsene , mentre  altri  che  non  ne  avevano , furono  invece  insigniti .

La  questione  fu  risolta  successivamente  togliendo  la  medaglia  a  chi  non  spettava  per  darla  invece  a  chi  ne  aveva  pieno  titolo.

Ma  c’ era  un’ altra  faccenda  da  risolvere : siccome  il  numero  dei  volontari  fornito  al  Municipio  di  Palermo  era  inferiore  a   quello  reale , si  creò  il  problema  di  cosa  fare  per  i  dimenticati ( fra  i  quali  lo  stesso  Garibaldi ) e  per  quei  64  volontari  che  si  imarcarono  a  Quarto  ma  non  sbarcarono  a  Marsala , visto  che  il  conio  fu  distrutto  dopo  aver  stampato i  1.072  pezzi

La  questione  si  complicò  ancora  di  più  quando , con  Sovrana  Determinazione  del  12  luglio  1861 , Vittorio  Emanuele  II  autorizzava  gli  aventi  diritto  a   fregiarsi  della  decorazione  e  chi  non  l’ aveva  avuta  masticava  amaro  perché  perdeva  la  possibilità  di  essere  riconosciuto  come  << uno  dei  Mille >> , un  appellativo  che  era  motivo  di  vanto  e  orgoglio .

La  faccenda  peggiorò  ulteriormente  allorchè  la  Legge  n° 2119  del  22  gennaio  1865  decretava : “ è  assegnata  la  pensione  vitalizia  di  L. 1.000  annue  a  ciascuno  dei  Mille  fregiati  della  medaglia ”

A  questo  punto  si  fecero  avanti ,  più  arrabbiati  che  mai , anche  i  64  volontari  che  si  imbarcarono  a  Quarto  in  quella  fatidica  notte  del  5  maggio , ma  che  durante  la  sosta  che  la  spedizione  fece  a  Talamone , furono  destinati  o  volontariamente  si  offrirono , per  quella  << diversione >>   negli  Stati  Pontifici  che  doveva  distogliere  l’ attenzione  dal  vero  obiettivo  che  era  la  Sicilia e  che  quindi ,  non  essendo  stati  sbarcati  nell’ isola ,  non  ebbero  la  medaglia  e , senza  di  questa , non  potevano  pretendere  la  pensione .

Mille  lire  annue , era  lo  stipendio  di  un  maestro  delle  scuole  elementari , erano  tante  e  per  molti  un  sogno .

La  questione  fu  appianata  con  la  Legge  del  26  gennaio 1879  che  estese anche  a  quei  64  il  beneficio  della  pensione , seppur  non  fregiati  della  medaglia  decretata  dal  Municipio  di  Palermo  che  nel  1883  rilasciò  loro  solo  il  diploma , impossibilitato  ad  offrire anche  la insegna .

Ma  a  tutti  coloro  che  avevano  diritto  a  fregiarsi  della  decorazione  e  non  lo  poterono  fare  per  i  motivi  che  abbiamo  visto ,  ma  che  ambivano  a  farlo , provvide  una  ditta  privata , forse  la  milanese  Johnson , che  coniò  una  copia  di  quella  decretata  dal  Municipio  palermitano  che  i  collezionisti  chiamano , impropriamente , di  << secondo  tipo  >>

Questa  è  simile ma  non  uguale  all’ originale   e  mettiamo  in  guardia  chi  volesse  tenare  di  procurarsi  la  rarissima  autentica  che , a  differenza  di  questa ,  il  riconio  presenta  una  differenza  nella  scritta  che  la  fa  identificare  subito  rispetto  all’ altra .

In  quella  del  ‘60 ( e  lo  potete  verificare  subito  nel  quadretto  omaggio  che  avete  ricevuto )

la  leggenda  << AI  PRODI  CUI  FU  DUCE  GARIBALDI >>  inizia  e  finisce  all’ altezza  del  cartiglio  tenuto  tra  i  rostri  dell’ aquila  palermitana  con  la  scritta  S.P.Q.P.  mentre  nel  riconio  la  stessa  scritta  comincia  e  finisce  sotto  al  cartiglio  e  presenta  inoltre , al  diritto  vicino  all’ ala   dell’ aquila , un  segno  di  rottura  del  conio .
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Medaglia dei mille - Fronte -"primo tipo" e mignon

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Medaglia dei mille - Fronte -"secondo tipo"

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Medaglia dei mille - Recto -


Sia  l’ originale  che  il  riconio  hanno  comunque  una  notevole  carica  storica , ma  il  loro  valore  commerciale  no , perché  la  copia  si  può  trovare  a  circa  metà  prezzo  dell’ originale.

Per la  cronaca , il  recto  della  medaglia  ha  la  seguente  dicitura  nel  campo :

IL MUNICIPIO

PALERMITANO

RIVENDICATO

MDCCCLX

contornata  da  una  corona  chiusa  d’ alloro ; nel  giro  l’ iscrizione :

MARSALA ( un fregio ) CALATAFIMI  ( un  fregio ) PALERMO

e  in  esergo  una  piccola  stella  a  sei punte .

Il  Regio  Decreto  del  4  marzo  1865  n.° 2174  che  istituiva  la  medaglia  commemorativa  delle  guerre  combattute  dal  1848  al  1860/61  proibiva  ora  di  fregiarsi  con  qualsiasi  altra medaglia   nazionale  che  non  fosse  questa  e  prevedeva  di  applicare  su  questo  nastro  tante  fascette  con  il  millesimo  quante  erano  le  campagne  combattute  che , in  totale , saranno  8 :
1848  -  1849  -  1855  - 1859  -  1860/61  -  1866  -  1867  -  1870 
Da  questa disposizione furono  escluse  due  sole  medaglie : una  è  la  nostra , l’ altra  è  quella  di  << Sant’ Elena >>  che  forse  sarà  soggetto  per un’ altro  scritto .
Con  legge  5  maggio  1910 , n.° 194 , la  pensione  ai  superstiti  fu  elevata  a  L. 2.000  annue  e  con  Regio  Decreto – Legge  29  dicembre  1927 n.° 2617 . portata  a  L. 4.000
Nel 1910 il giornale La Riforma - organo dell'Associazione Radicale della Provincia di Novara - promuoveva e distribuiva la medaglia in questione in occasione del 50° della spedizione dei Mille.

Il Diritto è grosso modo identico a quello di cinquant'anni prima, mentre al Rovescio è stata inserita la legenda: NEL CULTO DELLE SACRE MEMORIE DEGLI IDEALI EROICI - LA RIFORMA NOVARA 1910-.
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Dritto

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Retro

Nastro uguale all'originale nei colori, mentre il simbolo della trinacria e la stessa medaglia, risultano essere di bronzo, ma si conoscono esemplari d'argento.

Bene , cari  amici , spero di esservi stato utile e di aver arricchito il vostro bagaglio culturale: auguro a tutti un anno ricco di soddisfazioni, agonistiche e non , e che  la  serena  forza  di  Garibaldi  vi  sia  sempre  compagna.
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