- Una schiava liberata
- Articolo di Cesare Giacopelli
Cari amici ,
vi mando la storia di questo ritrovamento perché mi è parsa interessante , poiché tratta di una carabina conosciuta da tutti , ma della quale l’amico e consocio Renzo Sgarella è riuscito a costruirne il percorso storico trovando anche le fotografie di Paolo Fumagalli
Io sono una Carabina e questa è la mia storia : sono nata in un anonimo giorno dell’anno 1860 , a Como , nella bottega del Mondelli simile a tante altre costruite in quegli anni .
La calciatura ricavata da buona radica venne prima abbozzata poi levigata e infine preparata per alloggiare la batteria , la canna ( questa tornita con macchine che usavano l’energia dell’acqua ) e tutti gli altri componenti.
Così assemblata in un tutt’ uno di ferro e legno , pronta a tuonare e a lanciare piombo , custode del potere del fuoco e del sapere degli antichi primitivi uomini ,attendevo il mio fato .
Venni venduta come schiava ad un uomo di nome Paolo Fumagalli di Monza , figlio di Gianbattista , il quale per manifestare il suo dominio volle imprimere nelle mie carni il suo nome .
Nel 1862 egli risulta iscritto quale socio annuale della società Consorziale dei Carabinieri Milanesi ; nel Tiro Provinciale di Como dell ’agosto del ‘63 vinciamo il 10° premio di maggioranza con le carabine con 166 bandiere ( il primo con 430 l’ultimo con 139 ) ; nel 1863 a Milano otteniamo un 11° posto vincendo un carniere da caccia e una fiasca .
Il nostro binomio sembra funzionare ed otteniamo ancora , nel settembre del ’64 nella categoria Garibaldi nel Tiro Provinciale di Como - mia città natale - il sedicesimo posto con 18 punti , come premi di centro con Carabina Federale vincendo un calice d’argento dorato ; nel 2° Tiro Nazionale di Milano nella quarta categoria libera a tutti , vinciamo la Gran Medaglia d’Argento più lire 90 per 80 bandiere colpite .
Nel 1865 nel Tiro Provinciale di Como otteniamo l’ undicesimo posto con 194 bandiere ( il primo con 342 l’ ultimo con 130 ) nella categoria premi di maggioranza ed il quinto posto in quella di centro che fa vincere la coppa d’argento dorata ; partecipiamo ad altre gare a Bergamo , a Brescia , a Varese e ad altre ancora : è difficile ricordare esattamente date e premi dato il tanto tempo trascorso , ma basta sottolineare l’indole di tiratore di Paolo Fumagalli che non si limita a questo , partecipando ai combattimenti nelle file del 2° Battaglione Bersaglieri volontari di Castellini - seconda compagnia - al comando dell’allora Capitano Giulio Adamoli ( tutti tranne uno erano armati di Carabine Federali ) a Ponte Caffaro sul lago d’Idro ( allora confine con il Tirolo ) il 25 giugno 1866 e a Vezza D’Oglio, il 4 luglio successivo, dando ad entrambi un chiaro riconoscimento risorgimentale ed un posto nella storia d’Italia.
Poi il primo gennaio del 1873 il mio padrone morì a Monza ed io credetti di essere finalmente libera .
Rimasi così come fasciata da bende di lino in una rastrelliera , immobile per 150 anni ; quel tempo mi fece riflettere e capii di essere incompleta , la metà di una medaglia , come recita il giuramento dei tiratori scelti del corpo dei Marines degli Stati Uniti d’America : << Io senza il mio fucile non sono niente , ed il mio fucile è niente senza di me >>
Ora sono in compagnia di un amico che trovandomi non pagò il pegno della mia sudditanza ma della mia amicizia : si chiama Cesare Giacopelli e nasce a Parma il ventitre gennaio del 1963 - centotre anni dopo di me - è un tiratore ed un collezionista e con lui ci siamo piazzati al primo posto nella gara per Carabine Federali Svizzere a metri 200 al Poligono di Tiro a Segno di Codogno , nel Criterium Enrico Tettamanti del 2009 , vincendo una coppa in argento personalizzata con il nominativo e la classifica ed una stampa raffigurante il Generale Sachsen.
…Vi mando le fotografie dei miei due possessori ; io sono a destra , sotto il braccio di Cesare Giacopelli e Paolo Fumagalli e vi aspetto nelle prossime gare di tiro : vinca il migliore !
Vi saluto con le parole di Antonio Mosto, comandante dei Carabinieri Genovesi che durante il famoso discorso che precedette l’imbarco di Quarto gridò
“ Viva la Carabina ! - Viva la Libertà ! - Viva l’Italia ! ”
Ho dato l’ incarico di scrivere la mia storia al mio amico
vi mando la storia di questo ritrovamento perché mi è parsa interessante , poiché tratta di una carabina conosciuta da tutti , ma della quale l’amico e consocio Renzo Sgarella è riuscito a costruirne il percorso storico trovando anche le fotografie di Paolo Fumagalli
Io sono una Carabina e questa è la mia storia : sono nata in un anonimo giorno dell’anno 1860 , a Como , nella bottega del Mondelli simile a tante altre costruite in quegli anni .
La calciatura ricavata da buona radica venne prima abbozzata poi levigata e infine preparata per alloggiare la batteria , la canna ( questa tornita con macchine che usavano l’energia dell’acqua ) e tutti gli altri componenti.
Così assemblata in un tutt’ uno di ferro e legno , pronta a tuonare e a lanciare piombo , custode del potere del fuoco e del sapere degli antichi primitivi uomini ,attendevo il mio fato .
Venni venduta come schiava ad un uomo di nome Paolo Fumagalli di Monza , figlio di Gianbattista , il quale per manifestare il suo dominio volle imprimere nelle mie carni il suo nome .
Nel 1862 egli risulta iscritto quale socio annuale della società Consorziale dei Carabinieri Milanesi ; nel Tiro Provinciale di Como dell ’agosto del ‘63 vinciamo il 10° premio di maggioranza con le carabine con 166 bandiere ( il primo con 430 l’ultimo con 139 ) ; nel 1863 a Milano otteniamo un 11° posto vincendo un carniere da caccia e una fiasca .
Il nostro binomio sembra funzionare ed otteniamo ancora , nel settembre del ’64 nella categoria Garibaldi nel Tiro Provinciale di Como - mia città natale - il sedicesimo posto con 18 punti , come premi di centro con Carabina Federale vincendo un calice d’argento dorato ; nel 2° Tiro Nazionale di Milano nella quarta categoria libera a tutti , vinciamo la Gran Medaglia d’Argento più lire 90 per 80 bandiere colpite .
Nel 1865 nel Tiro Provinciale di Como otteniamo l’ undicesimo posto con 194 bandiere ( il primo con 342 l’ ultimo con 130 ) nella categoria premi di maggioranza ed il quinto posto in quella di centro che fa vincere la coppa d’argento dorata ; partecipiamo ad altre gare a Bergamo , a Brescia , a Varese e ad altre ancora : è difficile ricordare esattamente date e premi dato il tanto tempo trascorso , ma basta sottolineare l’indole di tiratore di Paolo Fumagalli che non si limita a questo , partecipando ai combattimenti nelle file del 2° Battaglione Bersaglieri volontari di Castellini - seconda compagnia - al comando dell’allora Capitano Giulio Adamoli ( tutti tranne uno erano armati di Carabine Federali ) a Ponte Caffaro sul lago d’Idro ( allora confine con il Tirolo ) il 25 giugno 1866 e a Vezza D’Oglio, il 4 luglio successivo, dando ad entrambi un chiaro riconoscimento risorgimentale ed un posto nella storia d’Italia.
Poi il primo gennaio del 1873 il mio padrone morì a Monza ed io credetti di essere finalmente libera .
Rimasi così come fasciata da bende di lino in una rastrelliera , immobile per 150 anni ; quel tempo mi fece riflettere e capii di essere incompleta , la metà di una medaglia , come recita il giuramento dei tiratori scelti del corpo dei Marines degli Stati Uniti d’America : << Io senza il mio fucile non sono niente , ed il mio fucile è niente senza di me >>
Ora sono in compagnia di un amico che trovandomi non pagò il pegno della mia sudditanza ma della mia amicizia : si chiama Cesare Giacopelli e nasce a Parma il ventitre gennaio del 1963 - centotre anni dopo di me - è un tiratore ed un collezionista e con lui ci siamo piazzati al primo posto nella gara per Carabine Federali Svizzere a metri 200 al Poligono di Tiro a Segno di Codogno , nel Criterium Enrico Tettamanti del 2009 , vincendo una coppa in argento personalizzata con il nominativo e la classifica ed una stampa raffigurante il Generale Sachsen.
…Vi mando le fotografie dei miei due possessori ; io sono a destra , sotto il braccio di Cesare Giacopelli e Paolo Fumagalli e vi aspetto nelle prossime gare di tiro : vinca il migliore !
Vi saluto con le parole di Antonio Mosto, comandante dei Carabinieri Genovesi che durante il famoso discorso che precedette l’imbarco di Quarto gridò
“ Viva la Carabina ! - Viva la Libertà ! - Viva l’Italia ! ”
Ho dato l’ incarico di scrivere la mia storia al mio amico